FAST
FOOT è una crew di calcio freestyle nata alla fine del 2010 con l’idea di
riunire i più abili e spettacolari freestyler italiani, creando un perfetto
equilibrio tra tecnica e creatività. Dopo aver collezionato una serie di
esperienze individuali, hanno deciso di fondare questa crew per promuovere ed
esportare a livello mondiale il freestyle made in Italy.
Una
passione trasformata in professione, un impegno a tempo pieno non solo sul
territorio nazionale ma anche all’estero. Il loro obiettivo è allargare il più
possibile la scena del calcio freestyle attraverso la realizzazione della prima
scuola di Calcio Freestyle in Italia con sede a Roma.
Con
più di 120 giorni di spettacolo, è in assoluto il team di calcio freestyle più
attivo.
Incontro
con Antonio Colella.
Roma,
Piazza del Popolo, tanto sole e tanto vento, ma lui è già li all’appuntamento,
puntualissimo, sorridente e con la maglietta dei Fast Foot! È uno stile di vita
ormai….
L’intervista
ha inizio…
Ciao Antonio, grazie per
aver accolto la proposta di questa collaborazione... parliamo innanzitutto di voi…
chi sono i componenti della Fast Foot crew?
Ciao….è
stato veramente un piacere ricevere la tua telefonata per questo progetto.. non
ci era mai capitata una proposta simile e abbiamo colto al volo l’occasione..siamo
sempre pronti a nuove esperienze e collaborazioni. Dunque la crew è composta
da:
- - Antonio
Colella (napoletano, classe ’88)
- - Swann
Ritossa (triestino, classe ’85)
- - Federico
Massignani (pascarese, classe ’90)
- - Dario
Piantadosi
- - Giacomo
Colella
Come è nata la Fast Foot
crew?
Io
e Swann abbiamo fondato questa crew dal “piede veloce”. Ci siamo incontrati al
primo torneo nazionale di calcio freestyle, successivamente abbiamo lavorato
insieme per un’agenzia e dopo qualche tempo, nel 2010, abbiamo deciso di
lasciare l’agenzia e di renderci autonomi..e cosi sono nati i Fast Foot...all’inizio
eravamo solo io e Swann, poi si è aggiunto Federico (dopo essersi trasferito qui
da Pescara, dove già faceva freestyle) e ultimamente si sono aggiunti anche
Dario Piantadosi e mio fratello Giacomo (da circa sei mesi). I Fast Foot sono l’unica
crew di Roma.
Come è nata la tua passione
per il freestyle soccer?
Ad
essere sincero è nato tutto per caso, ho sempre giocato a calcio fin da
piccolo, come tutti i bambini però poi crescendo mi sono avvicinato sempre di
più a questa nuova disciplina che mi ha appassionato ogni giorno di più fino a
diventare veramente una professione! Anche grazie al contributo delle varie
aziende per cui abbiamo lavorato, prime fra tutte Nike e Adidas, e delle
numerose trasmissioni televisive a cui abbiamo partecipato (tra cui Telethon,
su Rai2 a scopo benefico).
Dove vi allenate?
Praticamente
ovunque! Nel parcheggio dietro casa, nei campi da calcio, per strada… quando
dobbiamo preparare qualche coreografia importante invece andiamo ad allenarci
nelle sale del circolo Futbolclub, vicino Ponte Milvio. Questo perché non
esiste nemmeno una scuola di calcio freestyle.
So che avete girato un po’ il
mondo con questo lavoro…
Si
è vero..l’anno scorso siamo stati spesso in viaggio..a marzo e luglio siamo stati
a Barcellona ad allenare la cantera (il “vivaio” del calcio catalano) e poi in
Africa..nel 2010 siamo stati in Canada (prima della partita Toronto-Real Madrid,
dove Federico ha palleggiato con Cristiano Ronaldo!!) e a breve, prima dell’inizio
degli Europei, andremo ad allenare il reparto offensivo dell’Inghilterra (non
sappiamo ancora di preciso quando partiremo!).
So anche che voi realmente
vorreste aprire una scuola di freestyle soccer… perché sareste interessati alla
realizzazione del mio progetto?
Si
il nostro sogno è quello di aprire la prima scuola di freestyle soccer in
Italia, quindi a Roma, dove ormai vive tutta la crew. Il freestyle è una
disciplina nuovissima, c’è tanta richiesta negli ultimi tempi, tutti possono
imparare (di solito iniziano intorno ai 12 anni e continuano finché schiena e gambe lo
permettono!!) ma qui resta ancora una disciplina nascosta..considera che a Roma
siamo solo noi 5 e in tutta Italia siamo solo 38 freestyler..non ci sono scuole
nemmeno in Europa..l’unica è in Canada. Per questo motivo, la tua proposta mi è
sembrata interessante fin da subito, anche perché metti in gioco sia ragazzi
professionisti (e non) che bambini. Il fatto di dover “insegnare” il freestyle
soccer a bambini di passaggio, quali i boy scout potrebbe essere una valida alternativa
per diffondere questa disciplina su tutto il territorio. Chi meglio dei bambini
riesce a rappresentare l’entusiasmo di conoscere e provare nuove discipline
divertenti e vivaci come il freestyle
soccer?? È comunque uno sport che ti fa vivere nuove esperienze, una nuova
realtà, ti mette sempre in contatto con nuove persone che ti apprezzano per ciò
che fai perché lo fai con anima, corpo e cuore. Da quando faccio questo sport
sono sempre felice!!
Ve la sentiresti di accogliere nella vostra scuola anche ragazzi portatori di handicap?
Assolutamente
si! Sono ragazzi come tutti gli altri, anzi per loro è anche più importante
ottenere dei risultati e la loro gioia nel riuscire a fare dei trick (cioè
i loro gesti tecnici) (magari quelli
più semplici), oltre ad essere contagiosa, sarà sicuramente una loro soddisfazione
personale.
Cosa dovrebbe avere una
scuola di calcio freestyle soccer?
Ma
in realtà abbiamo bisogno di poco! Ci servono sale prova con tanti specchi,
musica e telecamere (per riprendere ogni allenamento in modo da migliorare i
trick che non convincono del tutto!)..ovviamente poi lo spogliatoio e il pavimento
della sala deve essere in parquet. Ah! Piccolo dettaglio: il pallone per i
bambini deve essere di spugna.
Come devono svolgersi i
corsi?
Innanzitutto
devono essere separati in base ai livelli, alle capacità di palleggiare: si
parte dal trick di blocco (gambe o collo) per poi passare agli altri livelli
che sono: trick facili, medio facile, medio, medio difficile, difficile e,
infine, hard core!
Poi
i corsi devono essere divisi in base alla categorie di freestyle. Ne esistono
quattro:
-
Upper body: i trick vengono eseguiti
con la parte superiore del corpo, dalla vita in su;
-
Lower body: i trick vengono eseguiti
con la parte inferiore del corpo (gambe, ginocchia, piedi);
-
Sitdown moves: i trick vengono
eseguiti stando seduti o sdraiati;
-
Ground moves: i trick vengono svolti
stando in piedi e solo con i piedi!
Per
quanto riguarda le ore di allenamento, solitamente all’inizio si fanno anche 4
ore di al giorno.. adesso noi ci alleniamo 2 o 3 ore al giorno. Però penso che
l’ideale sarebbero dei corsi da 1 ora e mezza, anche per conciliare altri
impegni.
Quante ore dovrebbe essere
aperta la scuola ogni giorno?
Direi
dalle 10 di mattina alle 23 di sera in modo tale che tutti hanno la possibilità
di frequentare le lezioni, sia chi studia (ad esempio i bambini la mattina hanno
la scuola quindi vengono nel pomeriggio) sia chi lavora (che magari hanno il
turno di pomeriggio)..in questo modo si agevolano anche gli studenti universitari
che possono incastrare le lezioni di freestyle a quelle universitarie!
Sareste disposti ad insegnare
freestyle soccer nella mia Officina cre_atTiva?
Ovviamente
si!! Però solo io e Swann potremmo insegnare perché siamo più completi,
Federico fa solo Lower body mentre Dario e Giacomo sono ancora freschi!!
La
padronanza della dinamica, il flusso ininterrotto dei trick che crea magia,
corpo e sfera si muovono come fossero uniti da un filo invisibile,
semplicemente spettacolo, unicamente FAST FOOT!
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