sabato 19 maggio 2012

Intervista al committente


Intervista a  FAST FOOT crew                         

FAST FOOT è una crew di calcio freestyle nata alla fine del 2010 con l’idea di riunire i più abili e spettacolari freestyler italiani, creando un perfetto equilibrio tra tecnica e creatività. Dopo aver collezionato una serie di esperienze individuali, hanno deciso di fondare questa crew per promuovere ed esportare a livello mondiale il freestyle made in Italy.
Una passione trasformata in professione, un impegno a tempo pieno non solo sul territorio nazionale ma anche all’estero. Il loro obiettivo è allargare il più possibile la scena del calcio freestyle attraverso la realizzazione della prima scuola di Calcio Freestyle in Italia con sede a Roma.

Con più di 120 giorni di spettacolo, è in assoluto il team di calcio freestyle più attivo.




Incontro con Antonio Colella.
Roma, Piazza del Popolo, tanto sole e tanto vento, ma lui è già li all’appuntamento, puntualissimo, sorridente e con la maglietta dei Fast Foot! È uno stile di vita ormai….
L’intervista ha inizio…

Ciao Antonio, grazie per aver accolto la proposta di questa collaborazione... parliamo innanzitutto di voi… chi sono i componenti della Fast Foot crew?
Ciao….è stato veramente un piacere ricevere la tua telefonata per questo progetto.. non ci era mai capitata una proposta simile e abbiamo colto al volo l’occasione..siamo sempre pronti a nuove esperienze e collaborazioni. Dunque la crew è composta da:
-         - Antonio Colella (napoletano, classe ’88)
-         - Swann Ritossa (triestino, classe ’85)
-         - Federico Massignani (pascarese, classe ’90)
-         - Dario Piantadosi 
-         - Giacomo Colella  

Come è nata la Fast Foot crew?
Io e Swann abbiamo fondato questa crew dal “piede veloce”. Ci siamo incontrati al primo torneo nazionale di calcio freestyle, successivamente abbiamo lavorato insieme per un’agenzia e dopo qualche tempo, nel 2010, abbiamo deciso di lasciare l’agenzia e di renderci autonomi..e cosi sono nati i Fast Foot...all’inizio eravamo solo io e Swann, poi si è aggiunto Federico (dopo essersi trasferito qui da Pescara, dove già faceva freestyle) e ultimamente si sono aggiunti anche Dario Piantadosi e mio fratello Giacomo (da circa sei mesi). I Fast Foot sono l’unica crew di Roma.

Come è nata la tua passione per il freestyle soccer?
Ad essere sincero è nato tutto per caso, ho sempre giocato a calcio fin da piccolo, come tutti i bambini però poi crescendo mi sono avvicinato sempre di più a questa nuova disciplina che mi ha appassionato ogni giorno di più fino a diventare veramente una professione! Anche grazie al contributo delle varie aziende per cui abbiamo lavorato, prime fra tutte Nike e Adidas, e delle numerose trasmissioni televisive a cui abbiamo partecipato (tra cui Telethon, su Rai2 a scopo benefico).

Dove vi allenate?
Praticamente ovunque! Nel parcheggio dietro casa, nei campi da calcio, per strada… quando dobbiamo preparare qualche coreografia importante invece andiamo ad allenarci nelle sale del circolo Futbolclub, vicino Ponte Milvio. Questo perché non esiste nemmeno una scuola di calcio freestyle.

So che avete girato un po’ il mondo con questo lavoro…
Si è vero..l’anno scorso siamo stati spesso in viaggio..a marzo e luglio siamo stati a Barcellona ad allenare la cantera (il “vivaio” del calcio catalano) e poi in Africa..nel 2010 siamo stati in Canada (prima della partita Toronto-Real Madrid, dove Federico ha palleggiato con Cristiano Ronaldo!!) e a breve, prima dell’inizio degli Europei, andremo ad allenare il reparto offensivo dell’Inghilterra (non sappiamo ancora di preciso quando partiremo!).

So anche che voi realmente vorreste aprire una scuola di freestyle soccer… perché sareste interessati alla realizzazione del mio progetto?
Si il nostro sogno è quello di aprire la prima scuola di freestyle soccer in Italia, quindi a Roma, dove ormai vive tutta la crew. Il freestyle è una disciplina nuovissima, c’è tanta richiesta negli ultimi tempi, tutti possono imparare (di solito iniziano intorno ai 12 anni e continuano finché schiena e gambe lo permettono!!) ma qui resta ancora una disciplina nascosta..considera che a Roma siamo solo noi 5 e in tutta Italia siamo solo 38 freestyler..non ci sono scuole nemmeno in Europa..l’unica è in Canada. Per questo motivo, la tua proposta mi è sembrata interessante fin da subito, anche perché metti in gioco sia ragazzi professionisti (e non) che bambini. Il fatto di dover “insegnare” il freestyle soccer a bambini di passaggio, quali i boy scout potrebbe essere una valida alternativa per diffondere questa disciplina su tutto il territorio. Chi meglio dei bambini riesce a rappresentare l’entusiasmo di conoscere e provare nuove discipline divertenti  e vivaci come il freestyle soccer?? È comunque uno sport che ti fa vivere nuove esperienze, una nuova realtà, ti mette sempre in contatto con nuove persone che ti apprezzano per ciò che fai perché lo fai con anima, corpo e cuore. Da quando faccio questo sport sono sempre felice!!

Ve la sentiresti di accogliere nella vostra scuola anche ragazzi portatori di handicap?
Assolutamente si! Sono ragazzi come tutti gli altri, anzi per loro è anche più importante ottenere dei risultati e la loro gioia nel riuscire a fare dei trick (cioè i loro gesti tecnici) (magari quelli più semplici), oltre ad essere contagiosa, sarà sicuramente una loro soddisfazione personale.

Cosa dovrebbe avere una scuola di calcio freestyle soccer?
Ma in realtà abbiamo bisogno di poco! Ci servono sale prova con tanti specchi, musica e telecamere (per riprendere ogni allenamento in modo da migliorare i trick che non convincono del tutto!)..ovviamente poi lo spogliatoio e il pavimento della sala deve essere in parquet. Ah! Piccolo dettaglio: il pallone per i bambini deve essere di spugna.

Come devono svolgersi i corsi?
Innanzitutto devono essere separati in base ai livelli, alle capacità di palleggiare: si parte dal trick di blocco (gambe o collo) per poi passare agli altri livelli che sono: trick facili, medio facile, medio, medio difficile, difficile e, infine, hard core!
Poi i corsi devono essere divisi in base alla categorie di freestyle. Ne esistono quattro:
- Upper body: i trick vengono eseguiti con la parte superiore del corpo, dalla vita in su;
- Lower body: i trick vengono eseguiti con la parte inferiore del corpo (gambe, ginocchia, piedi);
- Sitdown moves: i trick vengono eseguiti stando seduti o sdraiati;
- Ground moves: i trick vengono svolti stando in piedi e solo con i piedi!
Per quanto riguarda le ore di allenamento, solitamente all’inizio si fanno anche 4 ore di al giorno.. adesso noi ci alleniamo 2 o 3 ore al giorno. Però penso che l’ideale sarebbero dei corsi da 1 ora e mezza, anche per conciliare altri impegni.

Quante ore dovrebbe essere aperta la scuola ogni giorno?
Direi dalle 10 di mattina alle 23 di sera in modo tale che tutti hanno la possibilità di frequentare le lezioni, sia chi studia (ad esempio i bambini la mattina hanno la scuola quindi vengono nel pomeriggio) sia chi lavora (che magari hanno il turno di pomeriggio)..in questo modo si agevolano anche gli studenti universitari che possono incastrare le lezioni di freestyle a quelle universitarie! 


Sareste disposti ad insegnare freestyle soccer nella mia Officina cre_atTiva?
Ovviamente si!! Però solo io e Swann potremmo insegnare perché siamo più completi, Federico fa solo Lower body mentre Dario e Giacomo sono ancora freschi!! 




Piccole dimostrazioni delle loro fantastiche capacità acrobatiche...





La padronanza della dinamica, il flusso ininterrotto dei trick che crea magia, corpo e sfera si muovono come fossero uniti da un filo invisibile, semplicemente spettacolo, unicamente FAST FOOT! 












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