Venezia, 29 agosto – 25 novembre 2012
David Chipperfield
ha dichiarato: “Voglio che questa Biennale renda omaggio a una cultura
architettonica vitale e interconnessa che si interroghi su territori condivisi,
intellettuale e fisici. Nella selezione dei partecipanti, la mia Biennale favorirà
la collaborazione e il dialogo, che considero il cuore dell’architettura, e il
titolo fungerà anche da metafora del terreno di attività dell’architettura.
Il titolo “Common
Ground” allude esplicitamente anche al terreno fra edifici, agli spazi della
città. Vorrei che i progetti esposti alla Biennale indagassero in profondità il
significato degli spazi creati dagli edifici: gli ambiti politici, sociali e
pubblici di cui l’architettura fa parte. Non voglio smarrire il tema dell’architettura
in un pantano di speculazioni sociologiche, psicologiche o artistiche, ma
piuttosto cercare di ampliare la comprensione del contributo specifico che l’architettura
può dare nella definizione del terreno comune della città.
“Con Kazuyo Sejima
si era tornati ad affidare la Mostra ad un architetto – ha dichiarato il
Presidente della Biennale Paolo Baratta – e ora abbiamo la fortuna di avere David
Chipperfield. Le Biennali degli ultimi anni avevano dilatato la
rappresentazione dell’architettura evidenziando le sue connessioni con una
serie di grandi “questioni” di tipo sociale, urbano, ambientale e politico. È parso
utile rivolgersi a un architetto che ha grande interesse per l’architettura
come disciplina e si interroga rispetto agli elementi che la compongono, alle
finalità che persegue, ai vincoli che la condizionano, agli strumenti con cui
essa agisce nei luoghi, negli spazi, negli edifici. La prossima Mostra di
Architettura sarà caratterizzata dall’evidenziazione di una seria di rapporti e
relazioni che legano grandi architetti e giovani generazioni che ai primi si
ricollegano.
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