sabato 17 novembre 2012

COMMON GROUND

  COMMON GROUND  
   Storia dell'architettura e degli spazi pubblici in città   


L’architettura non avviene per caso, è una coincidenza di forze, una cospirazione di requisiti, regole, aspettative e, si spera, di visioni. Richiede collaborazione ed il suo successo dipende dalla qualità di questa collaborazione. Questa partecipazione non coinvolge solo i professionisti ma si attua anche con la società, tra chi commissiona, regolamenta e soprattutto abita i nostri edifici e le città.

È allettante immaginare che la buona architettura sia la conseguenza della libertà, sia intellettuale che pratica, ma la comprensione dei limiti, il coordinamento dei vincoli e la mediazione delle resistenze sono fondamentali per una sana cultura dell’architettura. È solo attraverso il dialogo e la volontà di capire le diverse questioni e le responsabilità che entrano in gioco nel processo del fare architettura, che queste forze possono essere incanalate verso un risultato significativo.

Se si accetta questo, allora dobbiamo anche accettare il fatto che la buona architettura non dipenda solo dal genio e neppure che si possa ottenere solo attraverso il conflitto e a dispetto delle circostanze. Il talento e la creatività individuali dipendono e contribuiscono a una cultura ricca e complessiva, fatta di affinità condivise, riferimenti e situazioni difficili che danno validità e significato non solo all’architettura, ma, al posto che essa occupa nella società.  

Ho invitato i miei colleghi ad esaminare ciò che ci accomuna piuttosto quel che ci distingue gli uni dagli altri, e cosi facendo a dimostrare che la qualità dell’architettura dipende da valori, sforzi e visioni comuni. Non dobbiamo dimenticare che nel progettare il nostro futuro costruiamo sempre su ciò che è venuto prima.

“Common Ground” ci offre il pretesto per considerare gli sforza degli architetti non come dei gesti isolati e alla moda, ma come parte di una ricerca intellettuale, sociale e fisica ricca e continua che trova senso non solo in termini di problematiche condivise ma anche nel desiderio di dare un contributo significativo al nostro mondo fisico.


David Chipperfield
Direttore Artistico della 13° Mostra Internazionale di Architettura 




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